Fabio Pesari:
Secondo me gli articoli hanno priorità maggiore perché di questi tempi
non è il corpo della GPL ad essere sotto attacco ma il concetto stesso
di software libero - sento dire ad un sacco di gente che il copyleft è
"restrittivo", "virale" ed ho sentito dire a più di qualcuno "uso codice
solo se è sotto licenza MIT".
Beh, MIT X è una licenza di software libero. Ognuno ha le sue
preferenze. C'è tutto un mondo che non usa e scrive altro che con
licenze quanto più lasche possibili, come BSD a tre o due clausole e MIT
X.
Rispetto alle licenze liberali, quelle copyleft sono senza dubbio più
restrittive, del resto sono nate apposta per quello.
Virale è una brutta parola, essenzialmente nata per scopi denigratori,
ma non abbiamo termini comuni per definire la capacità di GPL di andare
a propagarsi sul codice linkato. Io uso il termine "propagativo" per
indicare questa proprietà, unica della GPL, ma la parola di gran lunga
più usata è proprio "virale", che oltre alla connotazione negativa (che
mi dà fastidio fino a un certo punto) ha il difetto di essere ambigua e
tutto sommato inadatta, perché in realtà vorrebbe significare
"infettiva" ma in pratica ha un significato più ampio, da cui il
problema dell'ambiguità.
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http://savannah.gnu.org/projects/www-it/